Giovedì 24 agosto durante il cerimoniale di apertura di Medievalia 2023, toccherà alla contrada Cortisano, vincitrice dell’ultima edizione, riconsegnare l’arazzo raffigurante San Giovanni alla Duchessa Catarina Carrara. Sarà proprio la duchessa poi, a giochi ultimati, a consegnare il drappo, alla contrada vincitrice del palio. Nell’albo d’oro delle contrade è Fontanavecchia a detenere il maggior numero di vittorie, la contrada situata alle pendici del monte Monaco di Gioia infatti, ha vinto ben cinque edizioni (2004, 2005, 2007, 2008, 2015). Al secondo posto c’è la contrada Macchia con due vittorie (2003 e 2016), proprio Macchia nell’ultima edizione del 2018 arrivò al primo posto in ex aequo con Cortisano, non riuscendo però a spuntarla nella lotteria del lancio degli anelli, prevista da regolamento in caso due contrade arrivino al primo posto a pari punti. Quella del 2018 è la prima e unica edizione in cui due contrade sono arrivate alla serata finale a pari punti. Altre contrade che hanno vinto almeno un’edizione del palio sono: Casali (2014), Marafi (2006) e Favicella (vincitrice della storica prima edizione della festa, nel lontano 2002). Fino al 2014, la contrada vincitrice aveva l’onore di vedere la propria bandiera issata sulla torre del castello per un intero anno, dall’edizione 2015 invece, il Palio delle contrade è stato intitolato al santo patrono del paese, con la benedizione dell’arazzo avvenuta durante la processione di San Giovanni Battista, il 30 agosto 2015. Ogni anno il palio si compone di una serie di giochi immancabili come il Palio della botte, la corsa nel sacco, il lancio degli anelli, il palo della cuccagna, il Palio degli Arcieri del Titerno e la divertentissima corsa dei galli. In passato altri giochi che componevano il palio sono stati il tiro alla fune, il palio della botte junior, la palla di pezza e la Quintana storica. La novità di quest’anno è rappresentata dalla corsa a tre gambe e dal ritorno del Palio degli spadaccini.
Tutte le classifiche delle ultime quattro edizioni sono disponibili qui.
